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“The erosive work of streams.” Elementary physiography. 1910.
La musica esprime quello che non possono dire le parole ma che non può restare in silenzio.
Non lo so, stasera mi sento abbastanza polemica. Al contempo sto cercando di “accendere” l’antropologa che c’è in me, per addolcire la riflessione con cui sto per stendervi.
Di cosa parliamo questa sera? Di sentimenti amorosi (ahi, come sono banale). Che cosa vi aspettate da una tipa cresciuta con la Disney? xoxo.
Procedo.
Mi sto chiedendo, da circa un’ora, perché nel nostro contesto culturale si cresce con l’idea che dobbiamo sperimentare e nutrire sentimenti d’amore tra noi umani? Più specificatamente, come mai si rintraccia l’esigenza di disciplinare le emozioni che scaturiscono dall’incontro con l’altro, per poi costruirci su qualcosa? Nello specifico:
incontro una persona a me sconosciuta;
per una serie di circostanze cattura la mia attenzione;
la frequento;
se le sue esigenze e i suoi bisogni sono in sintonia = siamo due rette perpendicolari e ci intersechiamo in un solo punto;
se, invece, le istanze sono diverse = siamo due rette parallele, cioè tali da non intersecarci in alcun punto.
Bene, abbozzato questo ragionamento in maniera così brutale che manco uno scienziato sociale positivista, continuo la mia analisi. Questo è quello che ci offre la nostra società: legami tra umani e tra sconosciuti che se si ritrovano copulano, se invece, non sono corrisposti soffrono e si martoriano manco fossero un martire cristiano del I secolo dopo Cristo.
Come mai, nella nostra società, esiste questo “ciclo”? Nel senso perché ci crescono con l’idea di amarci o di star male?
Per comprendere queste questioni, ritengo che sia importante adottare un approccio antropologico per far emergere ciò che molto spesso viene occultato quando si parla di amore.
Ci spingono a credere che l’amore sia qualcosa di spontaneo, ma c’è sempre un processo silenzioso di apprendimento culturale. Ad ogni livello e settore veniamo educati sin dalla nascita. Infatti, se qualcuno non si prendesse cura di noi, moriremo. Non credo che un bambino riuscirebbe a sostentarsi da solo. Di conseguenza l’amore, e tutto ciò che vi orbita intorno, esiste perché c’è un discorso culturale. È stato “qualcuno” che ci ha insegnato a vederlo in una determinata maniera, a essere colpiti da un’estetica; a vederla seguendo “gli opposti si attraggono”; a se “avete passioni in comune è prolifico”. Abbracciamo prospettive e assumiamo atteggiamenti senza saperlo. La cultura, il contesto familiare, le esperienze pregresse in coppia formano l’identità degli amanti.
Io vedo poco spazio nel quale possiamo muoverci liberamente. Gli ideali e l’ambiente ci plasmano. Forse una speranza e una prospettiva di studio diversa la riserbo a quelli incontri che si consumano a occhi chiusi dato che l’occhio scruta indaga registra interpreta... lascerei il resto ai sensi restanti. Chissà cosa succederebbe se ci innamorassimo ad occhi chiusi? Coglieremo forse finalmente l’essenza?
Questo quadro teorico finora proposto è incompleto, perché dovrei supportarlo da un’indagine qualitativa. Dovrei intervistare personalmente chi sperimenta queste dinamiche, per arricchire e sostenere i punti trattati…
Comunque, più studio antropologia e più sclero. Ah, e sto arrivando ad una considerazione: l’unica cosa spontanea del mio contesto culturale è la continua e onnipresente disciplinazione del reale.
Quand je te demande ton écoute, je te demande d'être là, au présent, dans cet instant si fragile où je me cherche dans une parole parfois maladroite, inquiétante, injuste ou chaotique. J'ai besoin de ton oreille, de ta tolérance, de ta patience pour me dire au plus difficile comme au plus léger. Oui, simplement m'écouter... sans excusassions, ni accusation, sans dépossession de ma parole, sans tentative d'appropriation de ce que je te dis.
Jacques Salomé
LES DEUX FLEUVES
Tu te souviens, mon endormie,
De ces caresses retenues?
Si jamais tu ne fus moins nue,
J'étais plus sage qu'une amie.
Jusqu'à l'extrême bord nous fûmes
De la volupté défendue,
Mais nos mains, mouettes perdues,
Ne rasaient pas l'amère écume.
Nuit que je voulais éternelle,
Où, sans sommeil et sans parole,
Nous fûmes, tête contre épaule,
Deux fleuves de sang parallèles.
François Mauriac
J’attends le geste sans compromis, le mot doux sans intention, la demande sans préparation, pourquoi pas même le désir sans envie...
Que ce serait beau, une volonté sans pensée, un pincement sans contact, une parole pas longue ou juste un frottement, sincère d’être involontaire...
Je suis à la recherche d’un silence, d’un quelque chose sans corruption, d’un dos nu encore habillé, un sourire sans prétention de séduire...
Un maquillage sans volonté de plaire...
D’un amour qui demande rien...
Mais qui est tout.
FREDERIQUE.
Amour et sensualité.
"In realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo."
-Into the wild
Vorrei solo saper esprimere a parole come mi sento, è tutto così difficile.
Frase mia (imafakingit)
Mi state dicendo che devo morire giovane, cosa dovrei rispondere? 🤣
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Troppo difficile capire che voglio stare in pace?
Levatevi dal cazzo su...
Molti invece di fare l'opposto dei loro genitori (che fanno male), imparano ad agire come loro, oppure peggio; perché è più facile fare gli eterni dannati, le vittime di ogni cosa e situazione; si sa che è più semplice seguire l'onda che infrangerla.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Ogni tanto m'immagino le cose. Faccio sogni vividi oppure viaggi mentali che paiono reali.
Indovinate? È tutto nella mia testa.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
La verità non è assoluta. Ognuno ha la sua.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
Il falso progresso ha voluto provare una bomba
Poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva
Invece le porta la morte perché è radioattiva
...
E presto la chiave nascosta di nuovi segreti
Così copriranno di fango persino i pianeti
Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli
I crimini contro la vita li chiamano errori
Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l'acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
Bacia i fiori, li bacia e non li coglie
Il mio viso oggi è serio. Ho le labbra chiuse in una linea dritta e sottile. Mi è stato chiesto "Sei triste?" "Sei arrabbiata?" "Stai bene?" La risposta è stata "No" alle prime due e "Sì" all'ultima.
So che non mi credono, ma nonostante la mia espressione facciale oggi sto davvero bene, sento una pace che non provavo da tempo.
Sono in armonia con me stessa e non credo di dover dare spiegazioni a nessuno.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
"Lo so quanto è difficile trovare se stessi in un mondo fatto di preconcetti ed eccessi. Occhi pieni di disprezzo guardano il tuo riflesso nello specchio. Non farti del male e non mollare, un fiore ha bisogno di tempo per sbocciare."
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Vivere è già di per sé lavorare.
Avere un impiego è una lavoro in più.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Alla fine la luna non è altro che un sasso, ma grazie al sole diventa bellissima e illumina la notte.
A volte anche le persone sono diamanti grezzi e grazie a qualcuno poi splendono.
-Serena P. (unaragazzadadifesa)
Con te mi sento a casa...
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Io non ho progetti per il futuro, non ho obbiettivi da raggiungere nella mia vita.
L'unica cosa a cui ambisco è far perdurare la mia felicità.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Spesso vogliamo cambiare la nostra vita, ma quasi sempre è lei che cambia noi...
- Serena P. (unaragazzadadifesa)
Poche parole scambiate con una persona giusta valgono molto di più di mille discorsi fatti con le persone sbagliate.
- Serena P. (unaragazzadadifesa)